Uno, basta
2012 Settembre-Ottobre - Gli articoli del numero

In occasione dell'Anno della Fede, nelle prossime due annate di STP, vogliamo approfondire i contenuti dei Comandamenti, mettendoci in ascolto di ciascuna di queste "10 Parole per te" da parte di Dio.
Nel nostro tempo, in cui siamo bombardati da mille messaggi (che dicendoci tutto e il suo contrario rischiano di non scalfire più nemmeno la nostra sensibilità) e in cui vengono enunciate tante, differenti verità (almeno una per ogni individuo pensante), credo che possa apparire rivoluzionario il messaggio del Decalogo.
Per prima cosa perché, tra le tante “vere o presunte verità” che ciascuno può elaborare, sostenere, contraddire e rielaborare ogni giorno (relativismo), c’è qualcuno che si azzarda a dire: questa è LA verità, questi sono i paletti per non andare fuori strada, seguire queste indicazioni porta a una vita buona, a una convivenza rispettosa e a una umanità felice… ed è davvero rivoluzionario, soprattutto per il fatto che si tratta di affermazioni sostenute e ribadite da qualche migliaio di anni (almeno qualcuno, al mondo, non cambia idea ad ogni refolo di vento!!!).
Poi, credo che, in un mondo in cui si nega l'esistenza e la necessità di un qualcosa di divino e, nel migliore dei casi, si fa come se non ci fosse e non ci riguardasse, il fatto che, nel primo comandamento, Dio stesso prenda la parola, dopo essersi schiarito la voce, per dirci «Cucù… ehi, ci sono eh!!!» sia proprio qualcosa di estremamente nuovo (il paradosso è che, anche questa parola, è ripetuta, spesso - ahimè! - a vuoto, da un bel po' di tempo).
Non si vede Dio, è vero! Ma c’è e si inventa qualsiasi modo per dirci che possiamo puntare a essere felici, non solo n un “aldilà” che ci è promesso e che facciamo fatica a cogliere nella sua bellezza, ma già nel tempo che abbiamo da vivere; che non siamo degli illusi se cerchiamo una bellezza da sperimentare; che, seguendo una decina di semplici “indicazioni stradali”, possiamo realizzare qualcosa di bello per noi e per gli altri.
Mettiamoci, allora, in ascolto di questo “tom tom” che Dio ha affidato al suo popolo!